mercoledì 19 gennaio 2011

Poli-Anna

1. Tecniche per indurre il genitore ad elargire biscotti
L'ora di merenda è già passata, ma, evidentemente, un languore attanaglia lo stomaco della povera Pupa, perchè arriva correndo e con sguardo supplichevole sbotta:
"io, ehmmm, Bicotti"
Benché sia stata piuttosto esplicita, tergiversando, indago "cosa vuoi amore?"
"io, emmm, bicotti, bicotti" comincia a battere le manine e a correre per casa "Bicotti quelli piccoli piccoli, neri"
"ma è quasi ora di cena" replico, richiamando al rispetto dei principi della ragione "fra poco mangiamo la pappa"
"nooo, uehh" comncia la frigna "io vojo bi-co-tti".
"Pupa, ora no, fra poco si mangia"
"Ma mamma, io panzia vuota, mamma, io niente dentlo, panzia vuota".

2. Tecniche per indurre il genitore all'acquisto di nuovi giocattoli
Passeggiata in centro.
Incrociamo un pericoloso negozio di giocattoli.
"mamma" piagnucola con il labbro in fuori, prima ancora di aver raggiunto le vetrine "io niente mani, mani vuote"
"non hai niente in mano?" chiedo.
"sì, sì, ecco. Guadda: io mani vuote" mi mostra le manine.
" e allora che si fa?" la incalzo, scioccamente.
"aehhmm, tu compla me babbapapà"

3. Tecniche per ottenere una dose di coccole dal genitore giusto (de relato)
"Papà" piagnucola la Pupa "io triste"
"Sei triste, amore, perché?"
"mamma è lavolo, lasciata me sola!"
"ma ci sono io" replica indignato l'Orco.
"sì, ma io vuole mamma" spiega, paziente, la Pupa.
"Vieni, ti faccio le coccole"
Si sistema fra le braccia del padre, ebbra di soddisfazione.
"Povela mamma" dice "mamma a lavolo è triste, mamma piange".

4. Tecniche per evitare l'eccesso di coccole genitoriale
Rientro a casa dopo una giornata devastante. Apro la porta, ma nessuno mi viene incontro (nemmeno la traditrice, la luce dei miei occhi, quella che, un tempo, mi aspettava alla finestra per ore, la malefica gatta!).
Chiamo la Pupa.
"mmm, ciao mamma" dice, scocciata, mentre mastica un pezzo di pane e guarda i cartoni.
"ma mamma non può avere un bacino?" supplico.
Nessun riscontro.
"Mamma è andata al lavoro, è tanto triste quanto va a lavoro, sai? piange!" (non è affatto vero, naturalmente, ma l'ha detto lei per prima e allora perchè non sfruttarlo a mio vantaggio?).
Scocciata, lentamente si alza dalla sua poltroncina e mi viene incontro.
Non mi da alcun bacio, ma una pacca sulla spalla e mi dice "nooo, mamma, lavoro bello".
E poi, se ne va.

5. Tecniche per evitare la nanna serale.
"mamma io lava denti"
"bene, andiamo a lavarci i denti, ma poi, subito, a letto"
Dopo circa mezzora di strofinamenti e sputacchiamenti (mai vi furono denti più puliti), riesco a ricondurla nella sua camera.
"mamma, io pipì water, pipì water"
"non ti serve il water, per la notte hai ancora il pannolino, puoi farla lì"
"nooo, uaaargh, noooo io water, wa-ter"
Col timore che impedirle di usare il water possa creare un trauma nella delicate fase dell'abbandono del pannolino, la conduco, trionfante (lei), sul wc.
Restiamo sedute sul vecchio vaso per circa trenta minuti. Niente. Non un goccio.
Alla fine, la prendo di forza e la trascino a letto.
Si legge. Afferra il libro che ho sulle ginocchia e proclama "leggio io".
Altre tre ore per terminare un libro di 5 pagine.
Infine, la sbatto a letto.
"ciao ciao, amore" dico dalla porta "fai tanta nanna"
Mi richiama altre venti volte. Per altre venti volte faccio sue e giù per le scale (grazie mamma di avermi amabilmente concesso la tua adorata casa a due piani):
"Mamma, altro latte". E porto il latte.
"Mamma Lupo". E io "il Lupo è un animale buono"
"mmm allora Orco". E io "ma L'Orco è papà ed è bravo e buono".
"mmm allora mostri, ombre". E io "ma se ci sono tutte le luci accese?"
"mmm allora io freddo"
"col pigiama di pile, le calze di lana e tre piuomoni sopra la testa? No, Pupa, questi sono capricci e a mamma non piacciono i capricci".
"ueeehh no, io sola triste, tu una stolia, una sola"
"giurin, giuretto?"
"sì, sì" replica e si bacia le dita.
Racconto una storia, niente altro che un elenco di tipi di fate con annessa indicazione della qualità ricoperta nella società fatata e relativa funzione specifica. Le rammento che ha promesso e vado via.
Sono trascorse circa due ore e trenta da quanto l'ho infilata nel letto la prima volta.
"ciao amore, buona notte" dico, ormai sderenata e con un unico desiderio: raggiungere il mio letto, il prima possibile.
"ciao ciao, amore" replica soddisfatta.

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