Due sono i principi fondamentali del mio progetto pedagocico: mai mentire ai pupi, il postulato, creare un legame di fiudica, il corollario.
Sono brutalmente sincera con la Pupa.
Certo, ove so che non può arrivare a capire, mescolo un po' di finzione con la realtà.
Un conto è dire la verità, altro è far crescere i bambini senza sogni e fantasia, o, peggio, nella paura (la paura non è ancora entrata nel programma educativo. Prima o poi, so che dovrò spiegarle che gli uomini non sono tutti buoni e belli e che di alcuni non ci deve fidare, ma due anni, secondo me, almeno per questo, sono troppo pochi).
La nostra vita è costellata di fate, folletti, lupi fantastici e amici immaginari.
Però, se uno dei nostri favolosi amici deve morire, chiarisco da subito che non potrà più tornare (oddio, magari qualche volta come fantasma rientrerà dalla finestra, ma potrebbe essere che non si riesca a vederlo).
Se capita qualcosa che disapprovo, devo confessarlo alla pupa (del resto, non saprei fingere).
Se l'orco preferisce uscire con gli amici una volta a settimana, piuttosto che stare con noi, mi rifiuto di dire che è andato a lavoro. Dico invece "papà è uscito per stare un po' con gli amici", e poi aggiungo "ci ha lasciate sole! sia ringraziato il cielo".
Quando esco la mattina per andare a lavoro, le dico che devo lavorare, certo, e che lo faccio perchè ci servono i soldi e che poi tornerò, come tutte le sere, per stare con lei. Ma qualche volta, complice Freud, mi scappa un "mamma vuole andare a lavoro".
Comunque, tutto considerato (in particolare, il patrimonio genetico ereditato), la Pupa sembra rientrare nei canoni della normalità (ora, non è che io abbia ben chiaro quali siano questi canoni, ma mi sembra una bambina gestibile e, in ciò, forse, si può intravedere il barlume di un equilibrio psicologico).
Sono, insomma, piuttosto soddisfatta del mio programma educativo.
Ieri sera, poi, la Pupa ha ampiamente dimostrato di aver compreso perfettamente alcuni dei miei precetti e di aver incamerato quelle nozioni assolutamente indispensabili per condurre una vita serena che da due anni cerco di spiegarle.
Leggevamo un libro della pimpa e si sentivano dei rumori nel palazzo.
Alla pupa non sfugge niente, figuriamoci se può soprassedere momentaneamente sui rumori.
Ha quindi interrotto il circolo letterario e aperto le indagini:
"chi è? cos'è mamma?"
Da quando mi tempesta di domande, per sopravvivenza, ho elaborato alcune risposte semplici, ma esaustive, che sembrano, in effetti, appagarla.
"Raffaele" è la risposta ai rumori del palazzo.
Raffaele è uno dei nostri vicini. é un bel ragazzo, simpatico, ha la moto ed è sempre elegante.
Ergo, alla Pupa piace moltissimo.
Così quando lo nomino, attribuendogli la responsbilità per ogni minimo accadimento si verifichi nel palazzo (dai rumori di sottofondo alla chiamata dell'ascensore), la Pupa sembra contenta e concede un momento di silenzio, mentre rimugina sulla personalità di Raffaele.
Ieri, però, ha voluto approfondire la questione.
"io pure ho Rafaela, all'asilo"
"è vero, amore, la tua amica si chiama Raphaela (è brasiliana). Lui, però, si chiama Raffaele"
"ahh, e perchè mamma?"
"il nome finisce con la e non con la a, lo hanno scelto i suoi genitori".
"perchè, perchè?" ha insistito, per niente soddisfatta delle mie risposte.
"perchè è maschio!" ho detto, colta da un'illuminazione divina.
Mi ha guardato con gli occhi gonfi di compassione e ha sentenziato:
"ohh NO, Poverino!"
come la stai crescendo bene!!!!!!!
RispondiEliminaapprende in fretta! chissà che non sia solo merito mio...
RispondiEliminaEvviva, forse ho capito come si inserisce il messaggio...ero rimasta indietro di qualche giorno ed oggi ho recuperato! Che meraviglia! Ti posso mandare a casa i miei tre maschi super-maschilisti per uno stage di 15 giorni sul tema "le femmine sono superiori"?
RispondiEliminagrazie
Comincio a preparare delle slides per la lezione introduttiva! :)
RispondiEliminaMi piace il tuo sistema educativo! Magari più avanti le spiegherai pure che "sia ringraziato il cielo" non tutti i maschietti sono uguali.
RispondiEliminaEh non lo so.
RispondiEliminala convinzione che gli uomini siano, più o meno, tutti uguali credo sia l'unica ragione per cui durano i matrimoni.
Se le mogli pensassero di poter trovare di meglio, si darebbero rapidamente alla fuga!
(come sono cinica)
Giustissimo! Gli uomini sono, più o meno, tutti uguali, così come le donne......
RispondiEliminaAssolutamente Vero!
RispondiEliminaO almeno, io ne sono convinta. :)