mercoledì 2 marzo 2011

Una serata tranquilla

Cosa desidera la mamma lavoratrice al termine della sua lunga giornata?
Una notte di passione con un bel fusto?
Una serata divertente con le amiche?
Andare a ballare con gli amici gay?
Non scherziamo, prego!
Ogni mamma lavoratrice che si rispetti -giunta faticosamente all'ora di cena, viva - desidera una cosa sola: andare a letto, possibilmente da sola, e dormire almeno 10 ore di fila.
Ovviamente, è un'utopia. Ma lasciateci almeno sognare.
Ecco, invece, quello che succede, tipicamente e consetuamente, alla mamma lavoratrice di rientro dal lavoro.

Esce dall'ufficio e piove. Anzi, no, diluvia. Goccioloni grossi come limoni.
La mamma non ha l'ombrello. Ha, però, una borsa grossa come la capanna dello zio Tom, una valigia con dentro un computer modello commodor 64 e il cestino nel quale si è portata il pranzo dietetico ed economico, per un totale di circa 50 chili.
Dopo un'attesa di circa 30 minuti sotto l'acqua scrosciante, la mamma sale sul tram.
Il tram è pieno di gente che spinge e che non mostra alcuna tolleranza per i  fardelli che la mamma reca con sé.
Si aggira per il tram anche un mendicante ubriaco. Il poveretto non sta in piedi e precipita rovinosamente sopra la mamma. Fra i due non si sa chi faccia più fatica ad alzarsi. Lui, però, viene aiutato, la mamma no.
Lungo il tragitto, la mamma riceve due telefonate.
La prima è della tata: "signora ma che faccio io? sua figlia a casa non c'è!"
"lo so, è dalla nonna, ma starà per tornare. Magari intanto potrebbe, non so, sistemare la casa?" azzarda la mamma.
La seconda è della nonna "ciao, che fai?" "sono in tram" "ah ecco, allora magari potresti venire a recuperare la pupa? sai piove e io sono stanca".
La mamma raggiunge la macchina e si incalana nel traffico per andare a riprendersi la figlia.
La recupera e ripartono insieme alla volta di casa.
Proprio mentre stanno per scendere dall'auto scoppia un diluvio biblico. La mamma scarica prima tutti i suoi bagagli: borse, buste della spesa, zainetto della pupa, regalini della nonna, commodor 64, cestini del pranzo.
Poi, recupera la bambina. Intanto, stanno rientrando tutti i vicini di casa e la pupa organizza un piccolo teatrino, così su due piedi.
Ci sono tutti i suoi uomini preferiti, l'occasione è unica e lei sa che non può lasciarsela sfuggire.
Mentre quelli sono intenti a recitare ciascuno le proprie parti e la mamma si carica di tutti i bagagli, scoppia un tuono mostruoso. Un fulmine è praticamente caduto sulla testa della mamma e il tuono è stato veramente assordante. Mai sentita una cosa simile, prima. Gli adulti sono tutti attoniti e un po' spaventati.
La mamma corre, oddio la pupa sarà in preda al panico, pensa, ma quella, invece, canta e balla come se niente fosse.
Si approda finalmente al nido familiare.
Le nostre eroine entrano in casa e chiamano la gatta. Silenzio.
Organizzano una cena, guardano peppa pig e  mangiano.
Della gatta nemmeno l'ombra.
In cucina, però, c'è cattivo odore. Odore di pipì di gatto.
"ma pecché mamma?" chiede la pupa.
"ha boh" replica la mamma.
Sul finire della cena, si sentono strani rumori provenire da sotto i mobili della cucina. Le due si sporgono a guardare. Vedono la gatta che si sta faticosamente trascinando fuori dal pertugio in cui si è ficcata (con tutta quella ciccia, dico io, come le sarà venuto in mente?).
é ricoperta di pipì e puzza come un carro bestiame.
Oddio, se l'è fatta sotto dalla paura, pensa la mamma. La mamma sa che la gatta ha il terrore dei tuoni, ma non pensava arrivasse a tanto. é sempre stata così pulita e raffinata.
Poverina, è ancora così spaventata che non vuole nemmeno mangiare.
Così, però, non si può tenere. Quella ha l'abitudine di dormire sul mio cuscino e non posso mica morire di puzza, pensa la mamma.
"Pupa, dobbiamo lavare la gatta" annuncia.
"sììì evvai!" grida entusiasta la pupa.
E così il resto della sera trascorre in bagno.
La mamma, esausta, lava i denti alla pupa "non mmm piace nuovo dentifrisio".
"quando finisce compro quello nuovo, ora zitta e lava".
Lava le mani e la faccia alla pupa e poi cattura la gatta.
Il felino viene tenuto fermo nella vasca idromassaggio (ma di che si lamenta, poi? mica tutti i gatti vengono lavati nell'idromassaggio!). Tenere fermi dieci chili di grasso non è semplicissimo.
La gatta sembra il blob, rotoli di ciccia sgusciano da tutte le parti. La pupa ovviamente vuole intervenire, le afferra la coda. "buona tootsa, boona. Adesso noi usa lo sciampo mio e lo spledol, vedrai come profuma!".
"no amore, la laviamo con il suo shampoo, è meglio!"
La mamma prende lo shampoo spray per gatte pisciasotto e lo spruzza sul pelo della povera bestiola. Quella si dimena come una furia, ma alla fine in qualche modo sembra pulita.
Quasi profuma.
La mamma è ormai convinta che la belvetta sia traumatizzata a vita: prima un tuono da fine del mondo e poi il bagno, cosa ci può essere di peggio nella vita di un felino?
Ma quella invece, quella creaturina docile e affettuosa, è felicissima. Si arrotola sulle gambe di mamma e pupa e fa le fusa.
é impazzita del tutto, pensa la mamma.
Ma poi la vede sdraiarsi sopra un vecchia copia di vogue a sistemarsi il pelo e capisce. Una gatta cresciuta a vogue e sex and the city non può essere felice di girare col puzzo di pipì.
Una mamma sfinita, invece, forse, sì.

6 commenti:

  1. Non scordatevi di lavare dietro il mobiletto della cucina! :D
    Grazie per la lettura, Francesca.

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  2. fatto ieri sera, ma con scarsi risultati.
    oggi, ci ho messo la tata.
    Ancora non oso entrare in cucina per verificare l'odore...
    la pisciasotto è seppellita sotto il letto!

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  3. Se la piccola dovesse covincerti - e sono sicuta che ci riuscirà - al folle gesto del fratellino pensa che meraviglia, completare il quadro con una dolce, ma rigurgitante, creatura attaccata alla tetta, da da sera a mattina..bada bene, non da mattina a sera, ma da SERA a MATTINA.
    Meditate mamme, meditate....

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  4. magari che ne so da qualche parte potrei trovarne uno già svezzato che i genitori sono disposti a dare via ...
    tu conosci nessuno???

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  5. MA CERTO CHE SII!!!
    I genitori che conosco io sono disposti anche a pagare le spese di sostentamento per la loro belva, che, nonostante sia svezzata, la notte fa alzare dalle 10 alle 20 volte la mamma per scaldare i 20 litri di latte che ingurgita.

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  6. allora, mi conviene prima adottare una mucca!

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