venerdì 25 marzo 2011

Reincarnazioni

é da qualche tempo che mi lascio coinvolgere in riflessioni sui massimi sistemi.
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andremo?
Chi mi ha spinto a simili elucubrazioni filosofiche (altrimenti dette, pippe mentali)?
La pupa, naturalmente.
Da quando ha acquisito l'uso della parola e la capacità di elaborare frasi apparantemente corrette, ha gettato l'intera famiglia nel dubbio.
Arricchisce le nostre giornate con racconti sospesi tra lo stravagante, l'improbabile e l'assurdo.
E infatti, pur volendo ammettere che quando parla dei cavalli verdi da cavalcare si riferisca ad un sogno e che quando racconta di un metodo facile per fare i soldi (entrare in non so quale posto e spingere non so quale pulsante, ... un grilletto?) stia inventando di sana pianta, ci sono alcune dei suoi racconti che, mascherati di pura razionalità, alimentano una serie di ragionevoli domande.

Ecco cosa mi ha detto l'altra sera.
"cosa fai mamma?"
"Taglio i finocchi"
"io aiuto te"
"NOO, sto usando il cottellaccio, non si può! Il coltello è molto pericoloso e lo usano solo i grandi"
"ah Sì, è vero. Infatti, quando io ERO Grande talliavo tutte le verdure"
"Eh? Forse vuoi dire quando Sarai grande, TaglieRAI le verdure"
"no, no, Mamma! quando io ero grande talliavo le verdure"
"ma dove?"
"giù al fiume"
...
"Ah! e chi altro c'era con te? C'era mamma? Papà?"
"no, no. C'era i caballi, io preparava la pappa ai caballi"

Dopo tali affermazioni, é chiaro che una mamma si ponga delle domande.
Mia figlia è pazza, ha parecchia fantasia o ha la memoria di una vita passata?

Confesso che l'idea della reincarnazione mi ha sempre affascinata.
Come sarebbe bello sapere che si continua a campare in eterno, facendo ogni volta nuove esperienze  (pazienza se in una delle vite finiamo in padella, andrà meglio la prossima volta).
é un pensiero rassicurante.
Molto più dell'idea di una vita in paradiso, dato che tocca arrivarci e sembra che non sia semplice.
Molto più del pensiero di finire all'inferno (cosa praticamente certa, visto che non mi basterebbero tre vite per farmi perdonare i peccati di una).
Insomma, non ho voglia di rendere la mia vita un inferno solo per andare in  paradiso. Né ho alcun desiderio di godermi un paradiso quaggiù, con la prospettiva di passare l'eternità cotta in graticola (va bene una vita, ma tutta l'eternità è veramente un po' troppo). 
Che poi viene da chiedersi che gran casino siano paradiso e inferno (soprattutto questo). Sarebbero infatti milioni di anni che le anime dei defunti passano oltre e si recano in quei luoghi.
Cavolo, ma quando toccherà a me, ci sarà posto o dovrò prima notificare uno sfratto?
Francamente, preferisco non andarci.
Tremo al solo pensiero di passare da una coda sulla tangenziale ad una per entrare all'altro mondo!
Ho vissuto a Roma, ho già dato!
Molto meglio restare qui e rinascere gatto (possibilmente non nero e non per strada, un bel gattone di casa, meglio ancora uno dei gatti delle mie amiche! ah quella sì sarebbe una vita degna di essere vissuta!).

Quello che mi preoccupa, dunque, non è l'idea della reincarnazione in sè e nemmeno mi sconvolge pensare che mia figlia abbia ricordi di una vita passata.
Quello che mi preoccupa è sapere chi diamine era prima!!
Eh sì, perchè visto quello che combina ogni giorno e sentiti i racconti che fa, mi sta venendo il sospetto che io abbia partorito Calamity Jane!

4 commenti:

  1. Allora è per questo che il mio primogenito narra delle sue gesta e di come ha sconfitto i nemici:
    1) nella battaglia di Montecassino
    2) nelle crociate
    3) nella due guerre puniche.

    Ed è in ricordo di qualche vita passata che mio marito pensa di essere il migliore degli uomini!

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  2. Un guerriero!!! aha :D
    grandioso!

    per il marito, consolati pensando alla sua prossima vita...

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  3. ...o alla MIA prossima vita...magari da single ereditiera

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  4. beh sì, direi che é molto probabile!!
    mi sa che io invece sarò madre di quattro maschi...ahimé

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