venerdì 21 gennaio 2011

L'importanza di chiamarsi Barbapapà

Ore 18.00, l'ora del bagnetto.
Il bagnetto consiste in una mezzora di tsunami casalingo, fra tuffi nella vasca, nuotate con grande sbattimento di piedi e mani, rovesciamento di barattoli pieni d'acqua, immersioni, lancio di natanti di vario genere.
Partecipano all'evento: la Pupa, io e un intero esercito plastico di Barbapapà.
Ci sono tutti, ma proprio tutti:
Barbapapà, il pater familias rosa, la fonte delle disgrazie mie e di altre mamme;

Barbamammà, una mamma che ignora cosa sia il Baby blues (forse perchè ha sei figli, ma non ha mai partorito?) e che, anche innanzi alle peggiori disgrazie dei suoi barbabebé, reagisce con impeccabile stile (anglosassone? certo, non italico),"ops, uno dei barbabebé è annegato! Ops, quell'altro è circondato di squali famelici! quello lì si è perso nel bosco e ha passato la notte da solo in mezzo ai lupi! Ops, quella là ha ingoiato il pacco di pillole blu di barbapapà! Toh, quell'altra sta vomitando come la figlia dell'esorcista!";

i barbabebé: Barbaforte, barbabravo, barbazoo, barbalalla, barbottina e barbabella, che è identica agli altri, ma ha la collana di perle e allora è classificata "una vera bellezza" (a saperlo prima che bastava un filo di perle...).

Ci sono anche i doppioni: le barbottine sono simpatiche a tutte le donne della famiglia (sarà perchè danno l'idea di essere intellettuali e sovrappeso?), che dunque le hanno ripetutamente acquistate e allora sono tre, barbabella è veramente fantastica con quel filo di perle e la coroncina di fiori e allora ce ne volevano due, Barbabravo era scomparso, ma poi è tornato, e ora sono in due.
Perse fra tutti questi barbapapà due paperelle di gomma, retaggio di una fase della vita in cui barbe à papa voleva ancora dire zucchero filato, la mente della pupa non era ancora plagiata dalla cattiva maestra, la televisione, e i Barbapapà non erano altro che macchie informi e senza senso.
E allora dico: "Pupa, ma queste qui non sono Barbapapà, sono paperelle, che ci fanno qui in mezzo?"
E lei risoluta: "Ma sì, mamma, quette sono Babbaquaquà".

Lapalissiano.

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