martedì 18 gennaio 2011

Bunga bunga

Pomeriggio con i nonni. Visione ininterrotta di Barbapapà intenti a vendemmiare.

Ora di Cena: "mamma, guadda io pigio uva" dice la Pupa, mentre salta sopra i ditalini rigati della coop, crudi, e quelli si spalmano in mille piccolissimi pezzi sul pavimento, lindo, della cucina.
"Pupa, se non fai la brava non ti do il miele" comincio a contrattare io, scivolando sui rimasugli di pasta.
"no, no" urla "io Bava, bava ... io volio miele" sentenzia, mentre i ditalini rigati, crudi, ancora rotolano sul pavimento.
Prende il suo sgabello, recupera un cucchiaino e si sistema in posizione da assaggio.
"Io bava, mamma, io bava" ripete, sbattendo le ciglia da cerbiatta.
sono quasi convinta; poverina, penso, è pure malata (e con malata intendo dire che da circa cinque giorni deposita in ogni dove una nauseabonda cacca giallo limone della consistenza di una ricotta andata a male).
"Ecco il miele, Pupa, ciuccia bene il cucchiaino" raccomando.
"sì, mamma" replica angelica. Poi, mi guarda da sotto le lunghe ciglia, assume uno sguardo demoniaco, abbozza un mezzo sorriso storto, e proclama "Mamma" risolino "mamma, tu Bunga Bunga" e scappa via, ridendo.

Che avrà voluto dire?

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