é stata una settimana lunga e faticosa.
Non solo ho trascorso le consuete settanta ore nel traffico, ho sfogliato migliaia di pagine e qualcuna l'ho persino dovuta leggere con attenzione, ma mi è pure toccato percorrere il bel paese da nord a sud e viceversa un paio di volte.
Ho così potuto notare che molte cose dall'ultima volta che avevo abbandonato il nido, e cioè due anni, sei mesi, due giorni, tre ore e ventisette minuti or sono, sono profondamente cambiate.
Chi sa per esempio quando la gente ha smesso di applauidire il pilota all'atterraggio? Io ricordavo applausi scroscianti e commenti entusiastici ("che bello siamo arrivati vivi e nessuno ha vomitato il pranzo!"). E invece, oramai c'è un disinteresse generale, oltre che un triste silenzio, per le tecniche di atterraggio.
All'aereoporto non esistono praticamente più gli sportelli per i ceck in.
O meglio, i ceck in ci sono, ma nessuno va più a farsi cecckinare! Del resto, c'è il praticissimo web ceckkin (non si tratta un tiratore scelto maniaco di internet che fa fuori il 90 % dei passeggeri, così da eliminare le code all'aereoporto, ma della possibilità di autocecckinarsi via internet).
Mancano le code ai ceck in è vero; in compenso, però, trovi file estenuanti per passare i controlli.
Del resto, non potrebbe essere altrimenti, dato che, per poter accedere ai gate, devi sostanzialmente spogliarti di tutto, farti una tac, scannare gli oggetti che porti con te, buttarne la metà, levarti le scarpe (mi raccomando, mai calzini bucati quando si deve prendere l'aereo), denunciare le tue abitudini più intime, sottoporti ad una visita dentistica e sventolare le carte di imbarco come se fossero croci imbevute di acqua santa e tu stessi lottando contro i vampiri.
Ne ho dedotto che il cosiddetto battesimo del volo non sia più praticabile.
Io ero sola, nel mio viaggio, ma, visti i controlli subiti, non credo che a mia figlia avrebbero concesso di vedere la cabina di pilotaggio e parlare con il capitano. In fondo, potrebbe sempre nascondere qualche pericolosa arma tossica nel pannolino. Beh, per essere del tutto sinceri, almeno una volta al giorno, è proprio così.
Eppure, si tanti controlli non sono in grado di rassicurare tutti.
Gli americani, purtroppo, restano drammaticamente paranoici.
é facile individuarli già all'aereoporto, perchè camminano rasente al muro e si guardano intorno con aria furtiva e terrorizzata.
Saliti a bordo, tentano immediatamente di occupare abusivamente i posti situati in prossimità delle uscite di emergenza, implorando gli assistenti di volo con ogni mezzo.
Poi, studiano dettagliatamente le istruzioni per i casi di emergenza e, mentre gli assistenti di volo spiegano con le tipiche danze da hostess cosa fare mentre precipita l'aereo (tacendo, naturalmente, la parte più importante, è cioè mettersi ad urlare), alzano la mano per chiedere approfondimenti e fare domande.
é chiaro che hanno tutta la nostra comprensione, per le note vicende aeree del 2001.
Devo dire, tuttavia, che, benché io sia rimasta molto scottata da quel tragico evento, non mi sognerei mai di prendere appunti durante le istruzioni degli assistenti di volo.
A dire il vero, nessun italiano presta la minima attenzione a quelle istruzioni! D'altro canto, in quella fase, gli italici sono ancora impegnati a parlare al cellulare, così da scongiurare la crisi di astinenza per i successivi 35 minuti di silenzio forzato.
Non ho assolutamente alcun dubbio sul fatto che l'invezione della "modalità aereo" - quella funzione del cellulare che consente di parlare in fase di crociera, ma non durante decollo e atterraggio - sia stata inventata da un italiano. I miei vicini italiani avevano tutti due o tre telefonini a capoccia (classificati per colore) e su tutti avevano prontamente attivato la modalità aereo.
Pare che pure il mio pirofilino ce l'abbia. Ovviamente non l'ho sperimentata. So a mala pena accendere e spegnere il telefono, figuariamoci se riuscivo ad attivarla, senza far esplodere l'aeroplano. D'altra parte, il decollo durava mezzora, l'atterraggio venti minuti e il volo era di 55 minuti! Forse se ne poteva anche fare a meno.
Altra incredibile novità: gli assistenti di volo sono tutti maschi. Chi si ricorda quell'epoca d'oro in cui le hostess erano tutte giovani e belle? Beh, miei cari, mi dispiace, ma dovete dimenticarvele! Adesso sono tutti maschi. E infatti si chiamano assistenti di volo e non hosti. E non girano vestiti come veline, ma come ufficiali.
Tanto per dimostrare che la parità a vantaggio degli uomini viene rapidamente raggiunta, a differenza della parità a favore delle donne.
Qualche esempio? I piloti, al 99% sono uomini.
Qualcosa un po' più "terra-terra"?
Gli avvocati maschi di controparte che all'uscita dall'udienza si avvicinano e ti dicono "tu quelle cose (e cioè quelle che li mettono in difficoltà) NON le PUOI dire".
Insomma, le cose cambiano e sono già cambiate, gli uomini invece no.
Il cavaliere senza macchia e senza paura è ancora vivo e vegeto, benché ora si aggiri per le strade con i jeans strappati e il cavallo (quello dei pantaloni) al ginocchio e non si rivolga più alla donna definendola "gentil donzella", ma chiamandola con un bel "aohhh!! ahh bella!".
é bello scoprire che c'è sempre qualcuno pronto ad occuparsi di noi, a darci istruzioni, a spiegarci cosa dobbiamo, anzi no meglio, cosa POSSIAMO, fare e dire, senza pretendere niente in cambio.
Adesso, sì, che mi sento davvero molto più tranquilla.
Mi dispiace solo per i miei colleghi, a saperlo prima che non potevo dire certe cose, non le avrei certo scritte negli atti!
tu quelle cose nn le PUOI dire è meraviglioso...
RispondiEliminaSì, non ti dico come ero contenta quando me l'ha detto. Credo che mi uscisse il fumo dalle orecchie, perchè ho visto un altro collega seriamente in imbarazzo.
RispondiEliminasiamo purtroppo lontani dalla tanto agognata parità dei sessi, non perchè ci chiudano in casa a cucinare e non ci permettano di viaggiare sole, ma è molto più sottile e quotidiana la denigrazione che il mondo riserva alle donne. Il primo passo che io farei è faar studiare ad ogni uomo come realmente funziona il corpo femminile, sembra stupido ma chi lo sa veramente e non ha falsi miti, rispetta molto di più la natura femminile. C'è poi una malsana idea di base che dolcezza emotività ed empatia femminile siano difetti e non grandissimi pregi che salvano il 90% della civiltà, delle relazioni, della vita in generale. C'è anche da dire che le donne dovrebbero svegliarsi e imparare ad usare fascino e sensualità a lro vantaggio, non per vendersi ma per trarne il potere che spetta loro, l'intelligenza e la strategia femminile sono potentissime qualità e le donne che consapevolmente le sfruttano a loro vantaggio hanno il doppio del potere e del rispetto degli uomini, purtroppo sono poche. bisogna che ci insegnamo tra di noi di madre in figlia che la dignità di una donna non si trova nel trucco perfetto, anche se mai bisogna essere sciatte, non si trova nell'urlare slogan, anche se mai bisogna lasciarsi sopraffare, non si trova comportandosi da uomini, anche se abbiano diritto alle stesse opportunità. La lotta non è cosa di donne, siamo molto più brave ed efficaci con strategie pazienza ed amorevolezza, sappiamo sempre prenderci quello che vogliamo, siamo abituate a sopportare il doppio della fatica e della responsabilità di ogni uomo (questa è la natura). In conclusione: smettiamo di fare battaglie che perderemo miseramente e freghiamoli nella vita lavorativa con le stesse tecniche con cui li freghiamo dentro casa o in una relazione, ad esempio non deleghiamo ordinando ma usiamo la tecnica del "tu che sei tanto forte e bravo e sicuramente lo fai meglio di me potresti per caso..."
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