giovedì 14 aprile 2011

No, non è rotto

Rassicurazioni.
Il blog non è rotto. Il blog, la rete, il mio pc tutto funziona benissimo.
Solo che per poter rendere le mie cronache devo - quanto meno - sedere su una superficie rigida con il computer sulle ginocchia.
Ma il boss mi fa girare come una trottola e io non ho tempo per scrivere.
A dire il vero, non ho nemmeno tempo per osservare i fatti che costituiscono materia delle mie cronache. Insomma, mi tengono lontana dalle mie fonti di ispirazione: orchi, pupi, colleghi. (mi viene un sospetto: che sia tutto studiato?)
Certo, in giro per i cieli d'Europa, si incontrano soggetti interessanti, per non parlare dei frequentatori tipici delle assemblee sociali, ma, diciamolo, non è la stessa cosa.
I miei (5) lettori sono ormai affezionati a Pupe, Orchi, Boss e compagnia.
E io come posso non accontentarli?

E allora vi dirò, qualcuno già lo saprà, ma lo scrivo per ricordarlo alla me stessa di domani (ebbene sì, crescere all'epoca di "Ritorno al futuro" mi ha provocato sdoppiamenti temporali di personalità), mi hanno abbondanata in un covo di vipere!
Mi hanno buttata in mezzo ad un conciliabolo di maschi, vecchi e, come direbbe la Pupa, furboni.
Non solo ero l'unico essere vivente di sesso femminile, e l'unica sotto i 65 anni, ma ero anche l'unica a non avere la faccia di bronzo e una collezione di scheletri nell'armadio.
Chi ha fatto questo a me? é ovvio, lui, l' incubo delle mie notti di inverno, primavera e mezza estate, l'unico e il solo,  il boss.

Eppure, convinta di essermela cavata in qualche modo (al termine della riunione ero ancora viva), ho scritto al Boss comunicandogli di essere sopravvisuta - contro ogni aspettativa (specie, credo, le sue) - e di aver accettato un invito a pranzo dal nemico (il più vecchio, il più maschio e quello con la collezione più fornita).
Ahh, non sia mai! Ha gridato di terrore, quando ormai era troppo tardi (avevo già infilzato il primo gamberone e me lo stavo portando alla bocca).
Sarà stato preoccupato per me?
Macché!
Ecco cosa ha scritto minaccioso qualche momento dopo con il suo balck barry ultimo modello: Ti hanno offerto il vino, scommetto!
Un vino buonissimo, ho replicato io, con il mio androide pazzoide (4 mesi che lo possiedo e ancora non ho imparato a rispondere alle telefonate).
Ah! Lo sapevo! Ingenua! Quelli ti vogliono ubriacare e poi carpirti informazioni! Ha ribadito il suo dito nervoso.
A quel punto, esasperata per la mancanza di fiducia cronica e il maschilismo congenito, ho deciso di non dirgli che sono arrivata prima alla gara di bevute al pub e di osservare un prudente silenzio stampa.

Ma il boss, evidentemente in preda a rimorsi angosciosi ("Non dovevo mandare lei: non è morta e ha fatto un casino. Un fallimento su tutta la linea"), ha deciso che era finalmente giunto il momento per rendermi edotta dei principi fondamentali, delle regole prime, delle massime, dei postulati del pensiero empirico dell'avvocato Cazzuto. Ed ecco che, riferendosi alla mia situazione, ha sentenziato:
1. farsi sottovalutare dal nemico.
2. rendersi creditori dello stesso, almeno sul piano della cortesia.
3. cercare di carpirgli qualche informazione dopo avergli offerto un buon pranzo...

Sul momento, mi è apparsa la sua immagine circondata di luce, con un'aura mistica. Ho pensato che avrei dovuto ribattezzarlo Siddartha e abbandonare l'epiteto Boss, incapace di rendere ragione delle sue incredibili doti filosofiche.
Dopo qualche riflessione, ho  però deciso di replicare, colta da un'illuminazione etilica, tanto per chiarire che i suoi fondamentali precetti erano stati de me puntualmente rispettati.

E infatti:
1. Una donna, per farsi sottovalutare, non deve compiere alcun particolare sforzo. Tutti la credono cretina, per il semplice fatto che non ha il pisello.
2. Una donna, abituata sin da piccola a farsi offrire pranzi e cene, non si sente in colpa a consumare un copioso pasto innaffiato dal vino e a farselo pagare da un altro. A dire il vero, se paga lei, rischia di finire sullo stesso piano degli uomini, il che potrebbe vanificare il punto 1. Dunque, mai e poi mai, pagare. E mai e poi mai sentirsi in debito. Sono sempre gli uomini in debito nei nostri confronti.
3. Una donna, fino al minuto prima della riunione con le vipere, è impegnata in altre mille attività, professionali, familiari e personali.
Pertanto, si reca alle riunioni sempre e comunque impreparata. Conosce a mala pena il nome del cliente per cui si presenta. Non sa una beneamata ceppa sugli argomenti all'ordine del giorno. Le carte che le hanno trasmesso non ha avuto il tempo di leggerle e ha deciso di non portarsele dietro, perchè pesavano troppo.
In pratica, nemmeno se bevesse 7 bottiglie di barbera, potrebbe fornire informazioni preziose al nemico.

In ogni caso, mi dicono, se "il maestro di vita" (ex Boss) non si fida o non è convinto dei servizi resi dalla Donna, può pagarla, per impedirle di lavorare.

4 commenti:

  1. Sì, sembra che la nuova frontiera del lavoro sia quella dell'essere pagati per non esercitare il proprio mestiere. Attendo con ansia qualcuno che mi proponga di darmi denari per farmi tenere il negozio chiuso...
    Al solito le tue note mi divertono un mondo; e in questi giorni ho proprio bisogno di sorridere... Non conoscevo questa tua resistenza all'alcool; ho forse trovato una compagna di sbevazzate? Nelle immortali parole di SuperCiuk: Hic Hic Hurrà!

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  2. ahah macché, è vero che le mie sono cronache, ma qualcosa è pura fantasia.
    A dire il vero, mi basta l'odore per andare completamente fuori di testa. Ma questo il boss non le deve mai sapere!
    :)

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  3. Cara Fran, sei davvero un mito! Ce ne vorrebbero molte di più donne avvocato come te!!!! Anche se ci siamo un po' perse di vista e non comunichiamo, continuo sempre ad ammirarti!! Un abbraccio a te e un bacetto alla tua piccola!!!

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  4. Grazie Giuliana!! che piacere che mi fa leggere le tue parole! :D
    Mi mancate molto, ma, come forse avrai capito, non riesco proprio a trovare il tempo per tutto!! Grazie tantissimo! Salutami tutti tutti, se puoi. Vi penso spesso con tantissimo affetto!
    tantissimi baci

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