é circa un mese che non faccio altro che lamentarmi dei servizi scolastici di questo Stato malandato.
Chiunque io abbia incontrato in questo periodo - in fila al supermercato, alla fermata dell'autobus, fuori dalle udienze del tribunale, dall'estetista, al parco giochi - conosce il mio problema.
Insomma, praticamente tutta Roma è stata resa edotta del fatto che la Pupa è quarantesima in lista di attesa e che mi toccherà pagare anche l'anno prossimo il bellissimo, ma salatissimo asilo anglosassone.
Non ancora soddisfatta, ho tentato di diffondere la notizia anche nel nord Italia.
E così, durante i festeggiamenti pasquali, ho raccontato il mio personale dramma ai parenti di Milano.
Al mio colorito racconto ha presenziato Lui, il padre della Pupa, la fonte di tutte le mie disgrazie, l'Orco.
Ha ascoltato l'incipit della mia epopea in silenzio, ma, dopo le prime battute, mi ha interrotta:
"ma che dici? che vai farneticando?"
"Come che vado farneticando? racconto che la pupa è al numero 40 della lista d'attesa, ne ha 39 davanti e chissà quanti dietro e non entrerà mai alla scuola pubblica. Ecco cosa racconto"
"Ma non è vero che è quarantesima!"
"Come, scusa? Ma se me lo hai detto tu!"
"Io non ho mai detto una cosa del genere!" ha cominciato l'orco, profondendosi nella tecnica oratoria che gli riesce meglio: negare l'evidenza.
"sì che l'hai detto, mi hai scritto un messaggio in cui dicevi che era quarentesima in lista d'attesa."
"non è affatto vero. Io ho detto che la pupa è al numero quaranta, ma sono entrati i primi trentacinque" risponde placido lui.
Io comincio a sentire un ronzio nelle orecchie, vedo le mani che mi diventano a pallini bianchi e rossi e i piedi che scalciano nervosamente.
"Tu hai detto...?" comincio.
"Sì, o comunque intendevo dire quello" e guarda i miei parenti alla ricerca di un cenno di intesa. Ma quelli sono pietrificati.
"Hai detto o intendevi dire?"
"Non mi ricordo, ma comunque il concetto era chiaro."
"Non era chiaro per niente! Sai, io parlo italiano e non Orchese stretto! E secondo te a sapere che eravamo solo quinti in lista d'attesa anticipavo 2.500 euro di retta scolastica all'asilo anglosassone?!"
"Beh, non so. Vabbè, ma comunque cosa cambia scusa? sempre in lista d'attesa siamo".
Sono sicura che a questo punto le orecchie abbiano cominciato a fumarmi. I parenti hanno trovato la forza di alzarsi da tavola, fingendosi improvvisamente interessati a qualcosa di molto lontano da noi.
"Cambia che a essere quarantesima su 35 entrati, sei quinta in lista d'attesa e ci sono ottime probabilità di entrate!! Viceversa, ad essere quarantesima, con 39 non entrati che ti precedono e hanno più punti di te, di chance di entrare non ce n'è nessuna" rispondo io, profondendomi nella tecnica oratoria che sono costretta a ripetere decine di volte al giorno, da quando conosco l'Orco: spiegare l'evidenza.
Ed ecco che lui ribatte con il secondo principio dell'oratoria orchese: scaricare ogni responsabilità.
"Beh, io te l'ho detto! se non capisci non è colpa mia"
"Bene! Si fa presto a verificare" dico algida "prendo il cellulare e ti leggo il messaggio che mi hai inviato" (Dio benedica l'androide pazzoide dalla memoria infinita).
"Ecco qui: Alla scuola siamo in lista d'attesa al 40' posto".
Impallidisce e tace.
Ho un pensiero fugace: mi è costato 6.000 e rotti euro di asilo privato, ma che soddisfazione!
Subito dopo, però, entro in uno stato di opprimente frustazione.
Che diamine! Possibile che io abbia un marito che non è in grado di eseguire neppure un banalissimo ordine di servizio: recatiall'asilopubblicoeverificasesonouscitelegraduatorieeriferisciquellocheleggi.
Pure una scimmia sarebbe stata capace di svolgere egregiamente il compito.
Ho una sola, unica consolazione: l'anno prossimo nessun Asilo mi potrà negare 50 punti di bonus per demenza maritale acutissima.
Bè per consolazione ti posso insignire del premio del "perfetto oratore".
RispondiEliminaIl perfetto oratore infatti:
- lascia che l'altro si scavi la fossa con le sue stesse meni
- sa quanto contano i tempi nell'esibizione delle prove a proprio vantaggio
- non demorde mai e non desiste dal sostenere la propria tesi neanche dinanzi al più sordo degli interlocutori (gli uomini divengono tali al quinto giorno di convivenza).
Per i 50 punti, mi spiace, ma a me li hanno negati dinanzi a prove ben più evidenti della deficienza maritale...sei ancora molto, ma molto indietro.
Grazie! dopo anni e anni di esperienza sul campo ho imparato qualcosa anche io nell'arte dell'oratoria!
RispondiEliminaOh Santa Pupa! Mi viene da dire.
RispondiEliminaA questo punto proverei a fare richiesta -quanto meno- per accompagno di disabile mentale... non ci posso credere, io voglio bene al Melo, ma questa è proprio grave.
infatti! come minimo gli ci vuole l'accompagno... quando l'anno prossimo si rifiuteranno di darmi i punti, potrò tirare fuori il telefonino e mostrare a tutti i presenti il messaggio!
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