martedì 31 maggio 2011

L'arte di negare l'evidenza

Come ogni donna sa, gli uomini sono abilissimi a negare l'evidenza.
Colti con le mani nel sacco, sono capaci di inventare penose scuse per addossare la colpa ad altri, o - comunque - uscirne senza responsabilità.

La faccia sporca di marmellata, il cucchiaino ancora pucciato nel barattolino, riescono a guardarti e a dire "ho trovato tua figlia che si mangiava tutta la marmellata, e, capisci, sono dovuto intervenire" (poco importa che la creatura sia dai nonni).
Quando li becchi a dormire esattamente all'ora in cui dovrebbero essere all'ingresso dell'asilo a raccattare i figli e riportarli a casa, ti accusano di averli svegliati, sostengono di aver già recuperato i pupi e - quando chiedi dove siano, dato che proprio non riesci a vederli - ti accusano di non averli svegliati in tempo ed escono inveendo contro di te.
Se bruciano la cena, viene fuori che sei stata tu a farla bruciare. E non importa che tu fossi ancora imbottigliata nel traffico, riesci in queste prodezze anche dalla distanza.
Se la macchina ha un fanalino rotto, la sera prima l'hanno guidata loro e mentre parcheggiavano hai sentito distintamente un crak, sei sicuramente stata tu a rompere il fanalino o, in alternativa, un pirata della strada. A proposito, loro la tua macchina non l'hanno mai guidata.

Negano e mentono con tale convinzione che diventa difficile replicare.
Come fanno? Dove imparano?

Non ho avuto figli maschi (grazie al cielo!) , ma confesso che immagino che comincino ad affinare la loro tecnica già nella culla.
Li vedo ad urlare come dannati nel cuore della notte.
La mamma arriva, distrutta da una serie infinita di notti insonni, guarda il suo piccolo uomo e gli chiede "ma insomma che vuoi?". E quello - pacioso e placido - la guarda con gli occhi sgranati, in silenzio, "Chi io? Niente! Non ero mica io che strillavo!".


Da adolescenti, lo so, applicano la regola base: negare fino alla morte.
"Ha chiamato la polizia, dicono che ti hanno fermato perchè fumavi uno spinello"
"Chi io? mamma! ma che dici? Si sono sbagliati non ero io"
"Ma allora perchè ti stanno trascinando via in manette?"
"è un errore di persona. Sono innocente. Ma, così, giusto per sicurezza, chiama un avvocato".

Da adulti, applicano l'arte negatoria in ogni settore.
Nel privato, associato alla regola base (negare fino alla morte), il principio numero due: cambiare discorso.

"Dicono che ti hanno visto uscire da un albergo vicino alla stazione con la segretaria"
"IO? Ma se ho lavorato come un negro tutto il giorno? E poi ti pare che andrei con la sig.ra Rossi, è nonna!"
"No, dicono che eri con quell'altra, quella nuova, quella bionda, alta 1.80!"
"Ahha questa sì che è buona! Non ero io. Comunque quella la licenzio, così impara ad abbandonare il posto di lavoro. Senti, a proposito, domani sera vengono a cena tutti i colleghi, saremo circa 50. Prepara qualcosa di buono, mi raccomando".

Nel quotidiano, accompagnano la consueta regola base, al canone n. 3: cadere dalle nuvole, e al principio n. 4: dare la colpa ad un altro.

"Ma chi ha rotto la lavatrice?"
"Come? La lavatrice si è rotta?"
"Sì, guarda, qualcuno ci ha messo a lavare i pantaloni con tutto il portafoglio dentro, le scarpe e il pallone da calcio e anche... ma cos'è questo? la catena della bicicletta?!"
"Ma chi può essere stato?"
"L'unico che va in bici sei tu!"
"Io??? Stai scherzando? Io non ero nemmeno qui."
"Veramente era il tuo giorno libero."
"Sì, ma sono uscito" (già, era fuori con la segretaria...) "Sicuramente, è stata la colf. Io dico che quella la devi licenziare".

Nello sport, applicano la regola n. 5: tutto è relativo e comunque indimostrato.

"Mister, buongiorno, sono per radio palla-avvelenata, volevo farle qualche domanda sulla partita di oggi"
"ah sì, prego"
"beh, possiamo dire che la squadra attraversi una vera e propria crisi, ritiene che i giocatori abbiano risentito dei doppi turni di coppa?"
"Beh, crisi, oddio, mi pare esagerato, io non la definirei così. Del resto, il primo tempo abbiamo retto bene e anche il secondo, almeno fino al primo goal. I giocatori sono stati tutti eccellenti e gli schemi sono stati applicati alla perfezione"
"Ma, mister, avete subito 15 goal, senza segnarne nessuno"
"Eh, come? Ma sono cose che capitano, non si può giudicare una squadra per un singolo episodio"
"Veramente, è la terza domenica di fila che perdete rovinosamente"
"Eh? Uh. Scusi, il tempo è finito".

La politica è una sommatoria di tutti i principi dell'arte negatoria.

"Come commenta i risultati delle ultime elezioni? Insomma, i cittadini hanno voluto dare un segnale forte al governo, non le pare?"
"Un segnale? Beh, certo non è andata bene."
"Può dirlo forte, avete perso in quasi tutti i comuni e le province dove si è votato"
"Perso! Perso, mi sembra esagerato. I nostri candidati non sono stati eletti, ecco tutto"
"Eh, appunto"
"Comunque la colpa non è nostra, ma dei nostri alleati"
"Anche loro hanno detto lo stesso"
"Beh, ognuno è libero di dire quello che crede".
"Quindi prevede una crisi per questo governo?"
"Una crisi? E perchè mai? Il governo andrà avanti tranquillamente"
"Come commenta la perdita di comuni storicamente associati al vostro partito?"
"Non ci sono dati certi sul punto"
"Ma veramente..."
"Scusi se la interrompo, ma voglio dire ... In realtà, il dato più significativo che emerge da queste ultime elezioni è un altro: la controparte non ha vinto".

3 commenti:

  1. Abbiamo pareggiatoooo!

    :-D

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  2. Ho conosciuto questo blog per caso... Semplicemente geniale!!!

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  3. Ti ringrazio, Sara. fino ad oggi, mi leggevano solo gli amici e i parenti :)
    purtroppo, ho avuto un po' di imprevisti e ho trascurato un po' il blog.
    adesso, tenterò di riprendere le fila della mia vita e di questo diario.
    ti abbraccio e ti ringrazio

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